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Victor Wooten è un vero fenomeno della musica fusion: vincitore di 5 Grammy, nominato per parecchi anni di seguito miglior bassista dell’anno da Bass Player Magazine (primo musicista ad esserlo per più di una volta nella vita), Victor Wooten stupisce per la fluidità e la velocità con cui esegue le tecniche più estreme del basso elettrico moderno: un virtuosismo incredibilmente istintivo e mai fine a se stesso.

httpv://www.youtube.com/watch?v=QNk73MyBYKU

Wooten ha ottenuto successo mondiale nel 1990 come membro fondatore del super-gruppo Bela Fleck e dei Flecktones e collaborando con alcuni dei più grandi musicisti: Mike Stern, Scott Henderson, Steve Smith, Dennis Chambers e molti altri.

Nato in Virginia, venne iniziato precocemente alla musica dalla propria famiglia; all’età di tre anni, Victor formò, con i suoi fratelli, il gruppo The Wootens (Regi chitarra, Joseph tastiere, Roy percussioni e voce).

Alla data della sua prima esibizione con i fratelli, Victor aveva solo cinque anni. Successivamente ebbe modo di formare i propri eclettici gusti musicali, assimilando l’anima soul di James Brown e allo stesso tempo la tecnica innovativa dei Weather Report, in cui negli anni settanta militava il celeberrimo Jaco Pastorius, l’artista che, più di ogni altro, ha elevato il basso elettrico a strumento solista, segnandone la storia in maniera indelebile. Sotto l’influenza dello stesso Pastorius e di altri bassisti di calibro, come Stanley Clarke, Wooten ebbe modo di approfondire diverse collaborazioni, prevalentemente nell’ambito del rock, prima di dedicarsi alla carriera solista.

«Sono prevalentemente un autodidatta anche se mio fratello Regi ha cominciato a insegnarmi quando ero bambino. Non ho mai avuto lezioni formali ma vivere con musicisti eccellenti è meglio di qualsiasi altro tipo di lezione». Tra le più grandi influenze di bassisti che hanno suonato senza tasti ci sono stati certamente Jaco Pastorius, Alphonso Johnson, Gary Willis, e Steve Bailey.

Nei dischi di Wooten, quasi sempre interamente strumentali, la tecnica viene elevata all’ennesima potenza dall’artista. In un contesto che può essere definito sommariamente funky-jazz, Wooten cerca l’impatto ritmico, nel contempo concedendosi a virtuosismi. Malgrado l’utilizzo di un’ampia serie di tecniche esecutive, Victor è divenuto famoso per l’aver creato numerose varianti allo slap, la particolare tecnica percussiva utilizzata principalmente nella musica fusion. «Pollice, dita, plettro, tapping, ogni stile mi offre un suono diverso e un sentiment diverso, sono certo di essere a mio agio quando uso le maggiori tecniche diverse possibili».

Di notevole spessore sono i duetti “sperimentali” con un altro bassista di fama, Steve Bailey, con il quale ha registrato alcune pregevoli incisioni, dove i due strumenti riescono a fondersi ed integrarsi alla perfezione.

Dal 1988 collabora stabilmente col gruppo fusion Béla Fleck and the Flecktones. Il gruppo è composto da musicisti di notevole spessore tecnico quali: Béla Fleck al banjo, Jeff Coffin al sassofono, Future Man (fratello dello stesso Victor) al Drumitar (una strana batteria elettronica da lui stesso inventata).

Da segnalare la collaborazione con Dennis Chambers e Greg Howe con i quali ha composto il disco Extraction.

Nel 2008 nasce il progetto S.M.V. insieme a Stanley Clarke e a Marcus Miller che ha dato alla luce il loro primo album, “Thunder”, pubblicato nell’agosto 2008 e seguito da un tour mondiale durato alcuni mesi. Il suo primo album solista “A Show of Hand” del 2011 è stato riarrangiato in un ambiente elettronico nel 2011.

A  settembre 2012 sono usciti in contemporanea “Words and Tones” una raccolta di brani originali con vocalist femminili, e “Sword and Stone” la versione strumentale di molti degli stessi brani di “Words and Tones”.

Un album nuovo è annunciato a breve.

Formazione

Victor Wooten – basso
Joseph Wooten – tastiere
Derico Watson – batteria
Krystal Peterson – voce

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