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[box]Attenzione: questo concerto è stato spostato al cine teatro Odeon di Via Corridoni, Catania[/box]

Presentazione

Le coincidenze fortunate spesso portano con sé risultati straordinari.

Nessuno avrebbe potuto prevedere che Lars Danielsson e il pianista armeno Tigran si sarebbero uniti per formare il nuovo straordinario duo della scena jazz europea quando per la prima volta hanno suonato insieme, solo una settimana prima della prevista registrazione di Liberetto. Tuttavia, è stato chiaro fin dalla prima nota che si erano incontrate due anime musicali gemelle, e malgrado si fossero trovate per caso il risultato del loro incontro non poteva essere più intenso.

Lars Danielsson dice: “Tigran vede la mia musica esattamente come la vedo io e compone musica proprio come io farei. Per esempio la sua versione di Svensk Låt’ suona più svedese della mia. È stato semplicemente fantastico registrare questo album con lui.”

Al pari della sua unione con Leszek Mo?d?er, con il quale Danielsson ha avuto una collaborazione eccellente nei precedenti album Tarantella e Pasodoble, adesso Tigran si unisce a lui per creare un dialogo musicale di altissimo livello. Se si considera la carriera di questo pianista di soli 24 anni, sembra logico che questa collaborazione sia tanto promettente. Tigran, che vive fra New York e la Francia, non è nativo del jazz ma ha ricevuto un’educazione classica, proprio come Danielsson. Tigran ha poi scoperto molto presto il suo interesse per il rock e il jazz ed è diventato un esploratore del suono molto attendo ai dettagli, con un orecchio particolare per le melodie accattivanti e aperto a diversi generi. Nel suo metodo di composizione parte sempre dall’improvvisazione e una volta che il pezzo è pronto si concentra sulle strutture fisse, altro elemento che condivide con Danielsson. Sia la sua tecnica che la sua espressività sono così sbalorditive da fargli meritare i premi Thelonious Monk e Martin Solal quando era ancora un teenager.

In Liberetto Lars Danielsson rimane fedele al suo linguaggio musicale e al suo stile, con melodie spesso malinconiche e unicamente frammentate, la ricerca di nuovi spazi musicali e un senso inerente di lirismo. Tuttavia, qui si spinge un passo oltre: Liberetto è più intenso e interattivo dei precedenti album di Danielsson, tendendo leggermente verso il jazz da camera, cosa che ha molto a che vedere con i musicisti con i quali ha registrato l’album. Il desiderio di lunga data di Danielsson di lavorare con l’ex batterista dell’Esbjorn Svensson Trio, Magnus Öström, è finalmente diventato realtà. Öström ha anche allargato lo spettro musicale e secondo Danielsson è stata la scelta migliore perché è stata una fonte di ispirazione apportando diverse nuove e interessanti idee al progetto. Non a caso la sua musica spesso presenta elementi comuni con l’ E.S.T., come chiaramente dimostrato in Svensk Låt, che è stato sorprendentemente composto da Tigran. In questo brano Öström riaccende l’energia del trio di maggior successo degli ultimi vent’anni.

Il chitarrista inglese John Parricelli, con il suo stile pungente straordinario, è una vecchia conoscenza da Tarantella; e Arve Henriksen, che ha largamente dimostrato la sua reputazione tra i grandi trombettisti lirici scandinavi, compare come musicisti ospite.

Con questa formazione Danielsson dipinge delle immagini bellissime ed emozionanti con una tavolozza completamente nuova. Alcuni pezzi sono arricchiti dalla musica popolare armena (Hov arek sarer djan), talvolta estaticamente allegri (Party On The Planet) e altre volte misteriosamente eterei (Hymnen). Proprio ciò che aveva in mente quando ha inventato il titolo del nuovo progetto Liberetto. “Questo neologismo descrive lo stato d’animo con il quale voglio creare la mia musica” dice. “Questa parola è legata ai miei precedenti album, sia da un punto di vista linguistico sia attraverso la sua inferenza con la terminologia della musica classica. E questo mette in risalto la libertà che voglio costantemente esprimere con la mia musica e lo rende un libro aperto.” Con coautori dell’altezza di Tigran, Öström e Parricelli, la fortunata coincidenza che ha portato all’inizio di questa storia conduce effettivamente a un finale molto felice.

Video

httpv://www.youtube.com/watch?v=83QPMamEfzI

Formazione

Lars Danielsson – basso, violoncello, effetti
Tigran Hamasyan – pianoforte
John Parricelli – chitarra
Magnus Ostrom – percussioni[box]Attenzione: questo concerto è s

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