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Se lo stato di salute di un movimento artistico si misura anche dalla capacità delle nuove generazioni di mettersi in gioco delineando nuove strade, si può star certi che il jazz italiano viva un momento di grazia unico.

Giovanni Guidi e Gianluca Petrella sono due degli esempi più convincenti di questo periodo storico.

Oggi Giovanni Guidi non è più una rivelazione : in pochi anni e a passi da gigante ha trovato una propria strada – fatta di una progettualità unica e di una lucida consapevolezza nelle scelte artistiche – che lo sta portando ad affermarsi , oltre che come pianista, come organizzatore di suoni di prima scelta. E non è certo un caso che un musicista illuminato qual é Enrico Rava l’abbia voluto al suo fianco e a lui difficilmente rinunci. E lo stesso si può dire per Petrella, certamente uno dei nomi più accreditati in questi anni quando si parla nn solo di jazz ma – tout court – della miglior stirpe di musicisti di musica contemporanea.

Dicono di loro:

…Di alta qualità emotiva e artistica è stato invece il concerto del duo Giovanni Guidi – Gianluca Petrella che ha aperto la programmazione al Museo Greco. Il sodalizio, nato circa un anno fa ma con poche esibizioni tuttora all’attivo, si regge su un’evidente sintonia umana. Il mondo espressivo del trombonista ha subito un’evoluzione nel tempo; oggi le sue note lunghe e acute, l’uso del vibrato e il senso melodico riescono a raggiungere un lirismo poetico, perfino una serenità, che la scontrosa e imprevedibile aggressività di un tempo non possedeva. Questi momenti di distensione non escludono ovviamente le tipiche accensioni del trombonista, contrastate ed espressioniste.

Appunto per questo funziona a meraviglia il suo rapporto musicale con Guidi, che questi aspetti opposti, di decantato intimismo e di feroce estroversione, li racchiude e intreccia nella sua personalità, nel suo corpus compositivo e nel suo pianismo, che sa coniugare fasi delicatamente evocative e avvolgenti ed altre di aggrovigliata problematicità. A Orvieto è emerso per esempio un sorprendente “Over the Rainbow,” di struggente delicatezza, intonato con una diteggiatura distillata dal piano e con un fil di voce dal trombone sordinato.
(Libero Farnè – Allaboutjazz)

Giovanni Guidi

Nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21 trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo gruppo ha inciso nel 2006 l’omonimo Cd per l’Editoriale l’Espresso. Attualmente è membro del RAVA NEW QUINTET.
Oltre alla collaborazione con Rava, fa parte della Cosmic Band, diretta da Gianluca Petrella, del trio di Fabrizio Sferra ed è leader di propri gruppi.

Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Villa Celimontana Jazz Festival, Ubi Jazz, Vicenza New Conversation, Zurich Nu Jazz, Fandango jazz Festival, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Vigo Jazz Festival, North Sea Jazz Festival. Nell’edizione di Umbria Jazz 2006 è apparso come artist in residence per 10 sere consecutive riscuotendo notevoli consensi. Con il quartetto, che comprende altri tre giovani jazzisti: l’americano Dan Kinzelman (sassofoni), Stefano Senni (contrabbasso) e il batterista portoghese Joao Lobo, Guidi mette in luce tutto il suo talento di pianista e compositore. Il gruppo si presenta con una serie di brani piuttosto orecchiabili costruiti però su giri armonici molto poco tradizionali e caratterizzati da un senso melodico molto profondo e da arrangiamenti freschi e moderni. Il repertorio, oltre a composizioni originali, comprende rivisitazioni di brani di Ornette Coleman Giovanni Guidi Trio ha pubblicato nell’agosto 06 per l’etichetta giapponese VENUS il cd “Tomorrow never knows”, recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. A febbraio 07 è stato pubblicato il CD “Indian Summer” inciso in quartetto per la CAM JAZZ, che ha raccolto unanimi consensi di critica. Nel referundum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz è stato votato da una giuria composta da 58 giornalisti e critici musicali come miglior nuovo talento 2007. Nel 2008 ha pubblicato il Cd per CAM JAZZ, inciso in quartetto con il titolo “The House Behind This One”.
Ed è del luglio 2009 il nuovo Cd “The Unknown Rebel Band” un progetto che coinvolgono musicisti, tra i più interessanti talenti che la scena musicale italiana (e non solo) abbia visto negli ultimi anni. La musica composta dallo stesso Guidi si muove sui grandi riferimenti orchestrali degli anni sessanta e settanta, dalla Liberation Music Orchestra, all’orchestra di Carla Bley e Suite Now” di Max Roach, incrociata e mischiata alla tradizione popolare, quella italiana ma non solo, attraverso i temi celebri che hanno accompagnato i grandi movimenti.

www.myspace.com/giovanniguidi

www.giovanniguidi.net

Gianluca Petrella

Gianluca è nato a Bari nel marzo del ’75, si è diplomato al Conservatorio della sua città con il massimo dei voti nel ’94. Nel ’93 inizia una lunga collaborazione con il sassofonista Roberto Ottaviano che lo ha inserito nel suo ultimo progetto discografico. Il progetto vede inoltre protagonisti Michel Godard (tuba), Tom Varner (corno), Marcello Magliocchi (percussioni). Sempre nel ’93 partecipa ad un altro progetto discografico che lo vede ospite assieme al sassofonista americano Greg Osby. Nel ’95, come primo trombone nella O.F.P. Orchestra, ha suonato sotto la direzione di Carla Bley, Steve Coleman e Bruno Tommaso. Ha partecipato alla compilation “Italian Jazz Today” prodotto da “Musica Jazz” e allegato alla rivista del Gennaio ’96. Nel ’97 trascorre un periodo in Germania dove ha suonato con diversi musicisti tedeschi ed olandesi. Attualmente collabora con Enrico Rava, Roberto Gatto e Paolino Dalla Porta e le rispettive formazioni. Nella lista delle collaborazioni con musicisti internazionali: Steve Swallow, Joy Calderazzo, Jimmy Owens, Greg Osby, Carla Bley, Gerard Pansanel, Klaus Suonsaari, Steve Coleman, Tom Varner, Michel Godard, Joel Allouche, Lester Bowie, Sean Bergin, Hamid Drake, Marc Ducret, Roswell Rudd, Lonnie Plaxico, Ray Anderson, Pat Metheny, Oregon, John Abercrombie, Aldo Romano e Steven Bernstein. Collaborazioni con musicisti italiani: Enrico Rava, Roberto Gatto, Antonello Salis, Gianluigi Trovesi, Roberto Ottaviano, Paolino Dalla Porta, Paolo Fresu, Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e altri. Ha partecipato a numerosi importanti festival internazionali in tutto il mondo fra i quali spiccano i festival di Montreal, Toronto, San Francisco, Chicago, Rio de Janiero, Oslo, Londra, Berlino, Umbria Jazz e i Blue Note Jazz Club di Tokyo e New York.

E’ oltremodo attivo anche in territori extra-jazzistici. Ha infatti collaborato con Manu Di Bango, John De Leo, in duo con Giovanni Lindo Ferretti oltreché (come verificabile sul suo sito web) con i vari progetti dedicati all’elettronica e ai relativi lavori discografici collegati. Nel palma-res anche una straordinaria versione jazz del lavoro classico scritto da Jon Lord per i Deep Purple, presentato al Teatro Asioli di Correggio nel corso 2006.

Nel 2000 è stato membro dell’“Orchestra National de Jazz” diretta da Paolo Damiani.
Nel 2001, Gianluca ha vinto il referendum “Top Jazz” indetto dalla rivista Musica Jazz quale miglior “nuovo talento nazionale” e ha raccolto un prestigioso “award” per l’importantissimo “Django d’Or” internazionale, sempre in qualità di “miglior talento” europeo.
E’ del 2004 la svolta, come leader e l’importante contratto discografico che lo lega con Emi/Blue Note.
Attualmente è attivo con il suo Indigo 4 (con Francesco Bearzatti, Paolino Dalla Porta e Fabio Accardi), il “Bread & Tomato Trio” accanto a Michele Papadia e Fabio Accardi, il duo con Antonello Salis oltreché con il progetto “Domino Quartet” che lo affianca a Sean Bergin, Antonio Borghini e Hamid Drake. Recenti aggiunte ai progetti sono il nuovo quartetto “Tubolibre” e la “Cosmic Band”, con la quale ha dato alle stampe due cd ben accolti da pubblico e critica.
E’ artista dell’anno, nel “Top Jazz” della rivista “Musica Jazz” per il 2005.
Vince, nel 2006 (primo italiano nella storia) il celebre “Critics Pool” della rivista “Down Beat” nella categoria “artisti emergenti”.
E’ invece del 2007 la conquista del Paul Acket Awards (meglio conosciuto come “Bird Award”), consegnatogli nella prestigiosa sede del Royal Conservatory de L’Aja, in qualità di “Artist Deserving Wider Recognition” e, bissando il successo dell’anno precedente, conquista nuovamente il primo posto nel “Critics Pool” della rivista “Down Beat” nella categoria “artisti emergenti”.

www.gianlucapetrella.com

www.myspace.com/gianlucapetrella

Formazione

GIANLUCA PETRELLA,trombone

GIOVANNI GUIDI, piano

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