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Nato a Jacksonville nel 1970, Mehldau si fa notare inizialmente con Jimmy Cobb e poi nel quartetto di Joshua Redman, nella prima metà degli anni Novanta. Nel 1995 esordisce come leader su disco e nel giro di pochi anni, assieme al suo trio, conquista le platee di tutto il mondo grazie alla sua sensibilità di interprete.

Il trio è la formazione che più ha caratterizzato l’attività di Mehldau. Sancita dai memorabili cinque album di The Art of the Trio (usciti su etichetta Warner tra il 1996 e il 2001, poi raccolti in cofanetto con l’aggiunta di un sesto volume), la predilezione per questo format si è mantenuta senza il minimo cedimento creativo sino ai giorni nostri. In questa lunga esplorazione delle inesauribili possibilità estetiche del trio, Mehldau si è avvalso di una formazione stabile, il cui unico mutamento di organico è avvenuto nel 2005, quando Jeff Ballard ha preso il posto alla batteria che nei dieci anni precedenti era stato di Jorge Rossy. Da allora il gruppo ha continuato a sfornare dischi (su etichetta Nonesuch), anche coinvolgendo altri ospiti. Le prove più recenti risalgono al 2012: Ode e Where Do You Start (un album tutto di inediti il primo, completamente di cover il secondo).

Il piano solo è l’altra dimensione in cui si è meglio fatta apprezzare l’incredibile armonia tra improvvisazione ed equilibrio formale che distingue le esecuzioni di Mehldau. Ma pur focalizzandosi sulle situazioni raccolte del trio e del solo, il pianista della Florida non si è certo sottratto alle collaborazioni con artisti del suo rango: da Pat Metheny a Charlie Haden, Lee Konitz, Michael Brecker, Wayne Shorter, John Scofield, Charles Lloyd, Joshua Redman, Peter Bernstein, Kurt Rosenwinkel, Mark Turner. Tra i compagni di musica di Mehldau figurano anche stelle della lirica come Renée Fleming e Anne Sofie von Otter.

Formazione

Brad Mehldau, pianoforte

Larry Grenadier, contrabbasso

Jeff Ballard, batteria

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